Pensioni, comincia la trattativa

Pensioni, inutile rimandare, occorre flessibilità in uscita e leggi ad hoc per spingere il mondo del lavoro.

Non è normale e neppure corretto continuare con correttivi limitati e penalizzanti per chi ha lavorato una vita.

Solita storia, tutti per mantenere i 67 anni, ma in che condizioni?

il rapporto tra lavoratori e pensionati cala dall’1,4 all’1,3 per arrivare al 2050 a uno a uno.

I dati citati dal Corriere della Sera:

Alle tendenze attuali il costo delle pensioni in Italia sale di 58 miliardi al 2025, più 19,5% in tre anni. Un punto netto in più di prodotto interno lordo (Pil) in termini reali.

dati spesa pensionistica

L’aumento della spesa pubblica sale perchè aumentano i pensionati?

Il pensionato è un costo? Eppure ha dato per decenni al Paese e ora viene conteggiato come costo!

In Francia invece, scioperi e manifestazioni per la riforma delle pensioni fino a raggiungere i 64 anni nel corso del decennio.

Cosa accade negli altri paesi?

Per gli uomini, va dai 59 anni in Lituania ai 63,7 fissati in Germania; per le donne, dai 58 anni, sempre in Lituania, ai 63,7 in Germania;

per entrambi, è di 62 anni in Italia come in Francia, Svezia, Portogallo, Norvegia, Grecia e Austria.

I problemi sono di bilancio dovuti a due fattori: la scarsa natalità e pochi lavoratori:

il che vorrebbe dire che occorre trovare soluzioni per spingere e mettere in condizioni le famiglie, di crescere i figli.

Servire pure agevolare il mondo del lavoro, abbassando le tasse alle aziende e chiedendo loro in cambio, di aumentare le buste paga.

“Meno si versa e meno si prenderà, questo è sicuro.

Nel frattempo fare convenzioni statali con fondi assicurativi per le pensioni integrative che dovranno diventare obbligatorie, a carico dei datori di lavoro e lavoratori.

Finire di incoraggiare chi non ha voglia di lavorare, e spingere sui lavori di specializzazione che servono, pagandoli, sennò finiranno in Svizzera, vedi infermieri, Giuseppe Criseo, Sindacato Europeo dei Lavoratori

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